Messaggio della Senatrice a vita Liliana Segre
Pubblicato il 12.06.2020
FSD Firenze – 11 giugno 2020
Saluto con vero piacere tutti i partecipanti all’iniziativa dell’11 giugno a Firenze per il lancio del progetto promosso dalla Florence School of Dialogue. Il progetto, teso alla formazione di personale e alla promozione del dialogo interreligioso e interculturale, doveva inizialmente essere lanciato lo scorso dicembre, all’indomani della ricorrenza della Giornata internazionale dei diritti umani, purtroppo varie vicissitudini, fino alla recente pandemia, hanno determinato un ritardo.
Ma il riferimento alla Dichiarazione universale dei diritti umani resta sempre indispensabile ed attuale. Come noto la Dichiarazione fu proclamata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre del 1948. La genesi del documento non fu facile, alla fine degli anni ‘40 già si annunciava infatti la Guerra Fredda, eppure le nazioni vincitrici della guerra riuscirono comunque a trovare un terreno comune su cui rifondare l’ordine internazionale dopo gli orrori del secondo conflitto mondiale. E l’intesa fu trovata proprio nella necessità di ripartire dal rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali per tutti gli uomini e tutte le donne della terra. A tutti andavano riconosciuti e tutelati i diritti civili e politici, ma anche sociali ed economici.
La Guerra Fredda avrebbe messo alla prova per decenni la realizzazione della Dichiarazione, ma essa rimase un punto di riferimento ed ancor oggi, all’inizio del secondo decennio del nuovo Millennio, ricorda a popoli e governi la tavola dei diritti e la necessità di dare loro piena attuazione.
Il Preambolo della Dichiarazione universale mantiene intatto il suo valore: il rispetto dovuto indistintamente a “tutti i membri della famiglia umana” costituisce la premessa indispensabile della libertà, della giustizia e della pace nel mondo.
Ecco dunque il quadro in cui naturalmente si inserisce il lavoro della vostra Scuola di formazione. Aggiornare il profilo professionale dei funzionari della pubblica amministrazione è infatti passaggio necessario e prodromico alla più generale formazione di una società civile vocata alla solidarietà, alla inclusività, all’accoglienza.
Purtroppo motivi di età, salute e lontananza mi impediscono di essere fra voi come vorrei, ma ci tengo a che giunga a tutti il mio sentimento di viva partecipazione e il più caro saluto.
Liliana Segre